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Regione Sardegna

CONTRIBUTO AL PRIMO CONGRESSO NAZIONALE FORZA ITALIA GIOVANI PER LA LIBERTA’

ROMA 11-12 DICEMBRE 1999

Quanto sono importanti le libertà nella nostra società? E quanto lo sono nei rapporti tra Stato e cittadini? Se queste libertà non possono essere espresse pienamente, un popolo, riesce a produrre talenti capaci di determinarne il progresso e lo sviluppo?

Una giusta risposta a queste domande oggi viene data da un unico movimento politico, da quel partito del quale noi oggi facciamo parte:

FORZA ITALIA

unico nel panorama politico Italiano che si rende garante del pensiero liberale, partito democratico di massa e di grande peso politico che tutela i cittadini verso uno Stato pronto persino a lederne i principali diritti di libertà.

Attraversiamo un periodo politico-istituzionale tra i più bui nella storia della nostra Repubblica. Siamo governati da una minoranza legittimata da un sistema elettorale che può determinare, come accade oggi, la vittoria di coloro che le elezioni le perdono.

Purtroppo questo avviene sia nel contesto nazionale che in quello territoriale. E’storia recente il sopruso politico subito dal popolo Sardo nelle ultime elezioni del Consiglio Regionale.

La Sardegna, che era stata scelleratamente governata negli ultimi cinque anni da un governo delle sinistre, ha di fatto scelto di operare il cambiamento e nel confronto elettorale ha dato al Polo per la Sardegna e al suo candidato designato alla Presidenza Mauro Pili il 55% dei consensi nel ballottaggio dello scorso giugno. Ma una legge elettorale irriverente dell’espressione di voto e l’assoluta incapacità di tutelare la volontà del popolo da parte di alcuni esponenti politici locali, hanno impedito la nascita di una giunta di centro-destra, che sarebbe stata senz’altro capace di dare le giuste risposte a una Terra che, da tempo, vuole uscire dalla sua crisi economica e sociale.

In questo contesto i giovani sono senza dubbio i più penalizzati.

Sono i giovani attualmente che cercano più degli altri il rinnovamento, sono loro che hanno più di tutti subito le scelte politico assistenziali di questi ultimi governi. In una terra come la Sardegna che dovrebbe avere, in virtù delle sue ricchezze naturali, la piena occupazione della forza lavoro, abbiamo un numero incredibilmente alto di disoccupati con punte che nel 1997 hanno raggiunto il 20.54% della popolazione attiva e di gran lunga superiori quando si parla di disoccupazione giovanile.

Le classi dirigenti hanno attuato, anche in Sardegna, politiche di lavoro incapaci di dare una soluzione concreta ai problemi dei giovani. Attraverso l’istituzione di strumenti quali "borse lavoro" e "lavori socialmente utili" non si è fatto altro che allungare quella lunga serie di provvedimenti assistenziali che non hanno mai prodotto sostanziali benefici alla nostra economia e tantomeno al tessuto sociale del nostro paese.

Una seria soluzione al problema della disoccupazione non può avvenire senza che lo stesso sia inserito in un più ampio progetto di sviluppo territoriale, il quale sia incentrato principalmente nella realizzazione delle condizioni migliori per la crescita delle imprese già esistenti e per nascita di nuove.

Tutto questo in Sardegna non è ancora stato fatto, la maggior parte delle risorse economiche e finanziarie vanno a coprire le perdite degli enti regionali o delle società a partecipazione regionale, che non hanno alcuna ragion di esistere in riferimento alla loro funzione economica, ma sono senz’altro stati utili per la sinistra, nella spartizione di incarichi dirigenziali, ben ripagati poi in termini di voti nei momenti opportuni.

La capacità di Forza Italia di rinnovare la politica regionale in termini reali, è quindi strettamente legata alla forza di poter incidere pesantemente su scelte strutturali, per poter così liberare l’economia sarda, al fine di impiegare le risorse economiche per la creazione di quelle infrastrutture, necessarie per migliorare le relazioni e consentire un rapido e mirato sviluppo economico. Nel breve un contributo a questo risultato si può ottenere dando respiro a quelle aziende che già caratterizzano se pur in modo molto limitato la nostra economia, favorendole magari nel credito e nel trattamento fiscale.

In questo contesto i giovani dovranno essere preparati da una scuola rinnovata ed elastica, capace di renderli più vicini a un mondo del lavoro in continuo mutamento, con particolare attenzione a quelle che sono le caratteristiche e le tradizioni locali, si deve infatti ottimizzare il rapporto scuola–identità etnica, al fine di esaltare il grande patrimonio culturale della nostra Isola. Ritengo che per poter realizzare una rivoluzione in termini culturali non si possa però prescindere dall’opportunità di garantire una formazione libera, attraverso il pluralismo dell’offerta del progetto educativo, in modo che, il mercato stesso, divenga guida verso i settori professionali di sbocco.

Ci si deve impegnare nel promuovere proposte che realizzino una effettiva continuità territoriale che attualmente, a causa degli alti costi dei voli di linea, non esiste. La Corsica ha risolto questo problema attraverso il bando di una gara d’appalto internazionale che ha permesso di dimezzare i costi delle tariffe aeree.

Ritengo sia opportuno che i giovani di Forza Italia avallino questo genere di provvedimenti, anche in sede nazionale, per poter così consentire anche ai Sardi, il sostanziale esercizio del diritto di essere a pieno Cittadini Italiani. Forza Italia ha nei suoi principi e nei suoi programmi originalità e logica che garantiscono per noi giovani una speranza di vero cambiamento.

 

Cristian Paulis

Coordinatore Regionale



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