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Congresso
Nazionale, Rassegna Stampa - L'Opinione,
8 dicembre '99
Verso il Congresso
Nazionale di Forza Italia Giovani
di Simone Baldelli, Vice-Coordinatore Nazionale Vicario Forza
Italia Giovani
Stiamo preparandoci a
celebrare il primo Congresso Nazionale di Forza Italia Giovani per
la Libertà. I giorni 11 e 12 dicembre segneranno un punto di
partenza (guai a credere che i congressi possano mai essere mete di
arrivo!) di un lungo e difficile percorso che ci ha portati a
definire una struttura politica con regole semplici e chiare, e
fondata sulla piena legittimazione democratica. Siamo il primo
movimento giovanile che nasce alla vigilia del nuovo millennio,
abbiamo per questo il dovere lanciare il nostro sguardo più lontano
degli altri, verso un futuro del quale, sin da oggi, abbiamo il
compito di dimostrarci interpreti e protagonisti.
Essere giovani di Forza Italia, essere sintesi culturale delle
migliori tradizioni della nostra storia repubblicana, quella del
cattolicesimo liberale e quella del riformismo, significa oggi
puntare l'indice contro lo statalismo che opprime le forze vive
della società, dell'economia, della cultura; vuol dire interpretare
lo spirito di libertà attraverso la ricerca continua di una società
aperta alle opportunità di chi viene escluso dai diritti di
cittadinanza sociale e che superi quella chiusa dei privilegi e
delle sindacalizzazioni post-sessantottine.
Siamo la prima generazione del 'dopo-muro', di piazza Tien an Men,
che mal sopporta le ideologie, che è contraria ai totalitarismi,
che ha una vocazione anagrafica alla cultura della libertà, ma che
troppo spesso resta in silenzio difronte ai grandi temi su cui
discute il Paese. Anche per questo abbiamo il dovere di aprire spazi
di discussione e momenti di riflessione, di produrre linguaggio e
messaggi di libertà, di organizzare una opposizione da strada, da
piazza, da scuola e da università contro la 'sinistra sociologica'
che governa l'Italia tra falci, martelli e manovre di palazzo.
Noi giovani di Forza Italia, noi che non dovremo pentirci tra dieci
o vent'anni di essere stati comunisti, che non dovremo ammettere che
le nostre convinzioni sono state incompatibili con la libertà,
perché è alla libertà che abbiamo guardato sin da ieri; noi che
ci apprestiamo a diventare giovane forza tra le forze giovani dei
partiti popolari d'Europa e che all'Europa del mercato, della
modernità, della solidarietà guardiamo con speranza ed entusiasmo;
noi ci impegniamo ora a crescere con serietà e dedizione, a formare
noi stessi e i nostri amici, per diventare la classe dirigente di un
movimento che sta guadagnando sul campo, grazie al suo leader e a
chi con lui, in questi anni, si è adoperato per dar forma e corpo
al messaggio di Forza Italia, il diritto e il dovere di governare il
nostro Paese.
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